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5mila selfie in 14 anni: Luca Abete si racconta alla Dire tra Papa Bergoglio e Terra dei Fuochi

Lavoro5mila selfie in 14 anni: Luca Abete si racconta alla Dire tra Papa Bergoglio e Terra dei Fuochi

ROMA – Nel progetto di comunicazione visiva OnePhotoOneDay ideato da Luca Abete arriva oggi il selfie numero 5mila. Tutto è iniziato il primo dicembre del 2010 sulla base “della voglia di sperimentare” e nel tempo l’iniziativa, che è continuata senza interruzioni, è stata sospinta dalla voglia “di raccontare la propria vita con la pubblicazione di un selfie quotidiano”.

Lo sostiene lo stesso Abete che in una intervista alla Dire aggiunge:

“Ero sicuro che l’arrivo dei social network e le nuove fotocamere digitali tascabili avrebbero rivoluzionato il modo di comunicare. Pensavo che il mondo della fotografia stava cambiando e sognavo di vivere dal di dentro questa trasformazione. Quando è nata la parola selfie io già ne scattavo da 3 anni! Con l’arrivo delle fotocamere interne negli smartphone, poi, ho capito che si stava realizzando quella rivoluzione che avevo immaginato”. E su quale sia la potenza narrativa di una foto, in questo caso di un selfie, non ha dubbi: “Il selfie è popolare, alla portata di tutti. Consente di raccontare ogni cosa, stati d’animo, luoghi, circostanze. E’ verità ma anche finzione, ma dice più di quanto può apparire ad un occhio superficiale. La potenza viene amplificata dalla diffusione sui social network. La storia ormai è ricca di selfie diventati virali. Ma più che la forza del singolo scatto credo che vada analizzata la potenza di una tecnica che ha segnato un’epoca e trasformato il modo di comunicare in tutto il pianeta”.

L’esperienza di OnePhotoOneDay è utile anche tracciare i cambiamenti degli ultimi 14 anni in Italia.

“A volte – spiega alla Dire – scorro il mio album digitale. Rivedo luoghi rimasti identici e altri completamente trasformati. Ci sono posti dove sono stato per le mie inchieste televisive, per esempio quelli dove bruciavano i rifiuti della Terra dei fuochi. Poi ci sono io. C’è la mia faccia. Cambiata. Un po’ mette tristezza perché prima meno giovane, oggi più segnata dal tempo, un po’ invece inorgoglisce per il magnifico percorso fatto in questi anni”.

E poi c’è papa Bergoglio… “Sì – ammette – la foto che salta all’occhio più di tutte è con Papa Francesco. Non solo per l’importanza della compagnia, ma anche perché essere a Città del Vaticano con lui a parlare a settemila ragazzi provenienti da tutta Italia è stata un’emozione inimmaginabile e un’esperienza davvero gratificante”.

Ripercorrendo con la Dire il lungo viaggio del suo progetto di comunicazione, Abete aggiunge:

“A gennaio festeggerò i miei 20 anni dal primo servizio in onda Striscia La Notizia. Ovvio che tra i 5mila scatti ci sono tanti momenti rubati durante i miei servizi. Momenti di pausa, luoghi simbolici e anche gli attimi terribili seguenti ad aggressioni. Ci sono anche i miei colleghi. In occasioni di svago o soprattutto di lavoro. Ci sono quasi tutti, dal Gabibbo ad Antonio Ricci”.

Pensando alla galleria multisfaccetata ed in continuo divenire che ha assortito dal primo dicembre del 2010, il noto volto di Striscia si sofferma anche sul selfie che non rifarebbe e su quello che non è riuscito ancora a fare.

“Magari – le sue parole – avrei evitato quelle con persone che mi hanno deluso. Ma la nostra storia è fatta anche di ricordi meno piacevoli che ci aiutano a crescere e di foto che ci ricordano esperienze vissute, anche di questo tipo. La foto che avrei voluto fare e che ancora manca è quella con un figlio, con una compagna che in questo momento della mia vita non c’è. Di certo dedicherei un bel po’ di selfie ad un piccolo Abete”.

Ed ancora, sulla foto “più assurda” mai fatta dice:

“Ce ne sono tante. Quella sulla tavola da surf tra le onde alle Hawaii, quelle durante le serate in discoteca quando facevo il vocalist, quelle che documentano le varie fasi dell’emergenza rifiuti in Campania”.

Arrivati oggi, mercoledì 7 agosto, a celebrare il selfie numero 5mila cosa succede? Tagliando un traguardo si mette un punto a un percorso? Ci si ferma qui?

“Non ho mai pensato di fermarmi e credo – rimarca in conclusione – che per ora non lo farò. Questa esperienza è fantastica. E’ un viaggio che scorre parallelo con me stesso accanto. Io, caratterialmente sempre proiettato al futuro, ho un Luca che mi accompagna al contrario, a ritroso, nel passato. Ognuno di noi dovrebbe farsi un regalo del genere”.

La Foto in Pegno n° 5.000 è stata pubblicata sul sito www.onephotooneday.it e sul portale di fotografia Flickr https://www.flickr.com/photos/onephotooneday/ OnePhotoOneDay è un format prodotto dalla New Lab Production. 

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