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Tony Effe e le canzoni violente? La Regione Friuli Venezia Giulia: “Non sta a noi giudicare i testi”

PoliticaTony Effe e le canzoni violente? La Regione Friuli Venezia Giulia: “Non sta a noi giudicare i testi”

TRIESTE – “Questa Amministrazione regionale condanna ogni forma di violenza e di discriminazione di genere”. Tuttavia, “non credo sia compito della Regione esprimere giudizi o censurare i testi di qualsiasi artista. A differenza di quanto esprime la consigliera Massolino nella sua interrogazione, credo che non sia compito della Regione nemmeno modificare o decidere a tavolino i programmi di eventi e di iniziative culturali, a maggior ragione se questi nascono da un’iniziativa del territorio”.
Così l’assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, risponde in Consiglio all’interrogazione della consigliera di Patto per l’autonomia, Giulia Massolino, che chiedeva alla giunta di revocare il finanziamento al Tomorrow Today Festival svoltosi domenica scorsa a Trieste. Manifestazione che aveva come obiettivo favorire il dialogo tra i giovani su temi cruciali come rispetto e l’inclusione, la lotta al bullismo, la violenza e alla discriminazione di genere (come sottolineato dal Comune di Trieste), e la promozione della cultura dello sport.

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L’ACCUSA: “TESTI INTRISI DI SESSISMO E VIOLENZA”

L’iniziativa aveva come evento conclusivo il concerto del rapper romano Tony Effe, i cui testi, evidenzia Massolino, “sono spesso intrisi di sessismo, violenza, maschilismo e mirano a dare un’immagine degradante della donna, incitando anche alla violenza fisica”. La consigliera concorda che non tocca ad alcuna amministrazione “valutare le idee e le espressioni di un artista”, deve invece “valorizzare, anche attraverso finanziamenti e contributi, comportamenti sani e non incitamenti alla violenza e all’odio di genere”.

“ERANO VENUTI IN 4.000 PER TONY EFFE, GRAZIE A LUI RAGGIUNGIAMO PIÙ RAGAZZI”

La ricerca del dialogo, continua Bini, “implica un ascolto reciproco, e quindi una capacità di entrare nel mondo degli adolescenti, con anche i loro riferimenti culturali, i loro miti, e gli artisti che piacciono e seguono quotidianamente”. E proprio Tony Effe, evidenzia l’assessore citando l’organizzazione, “permette di raggiungere i ragazzi che magari non riusciremmo a raggiungere, anche quelli che possono avere approcci sbagliati”. Motivi validi, secondo la Regione, per cui ha ritenuto di finanziare la manifestazione anche per il valore turistico, conclude Bini, evidenziando cinquemila presenze al festival, di cui 4mila solo per il concerto di Tony Effe.

INTERVIENE PERFINO FEDRIGA: “ALLORA NON VANNO BENE NEANCHE VASCO, FEDEZ O BLANCO”

Non soddisfatta, Massolino evidenzia che se si volevano raggiungere i giovani, “ci sono anche degli artisti che richiamano il pubblico giovanile, ma che non incitano alla violenza contro le donne”.
In supporto alla decisione di concedere il finanziamento, decide di intervenire in Aula anche il governatore Massimiliano Fedriga: “La stragrande maggioranza dei concerti che si svolgono in Friuli Venezia Giulia godono dei finanziamenti della Regione. Se questa (espressa da Massolino, Ndr) fosse l’impostazione, noi non possiamo potremmo più chiamare Vasco Rossi, ha scritto ‘È colpa di Alfredo’; non possiamo più chiamare Fedez, Blanco e alcun cantante che esprime concetti che oggettivamente non sono condivisibili“.

“Mi sorprende- attacca il governatore- che da un gruppo di sinistra, per chi fa arte e fa musica non si comprenda che anche la provocazione che esprime il disagio giovanile, anche quello peggiore, si possa sfruttare per far nascere una riflessione positiva. E mi sorprende che da un gruppo di sinistra- conclude Fedriga- arrivi un’attività censoria: una volta che tagliamo i fondi della Regione vuol dire che impediamo qualsiasi concerto di questo tipo, quindi è censura”.

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