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L’Emilia-Romagna sfata a teatro i pregiudizi su malattia mentale

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Bologna- La salute mentale torna in scena nei teatri dell’Emilia-Romagna. Dopo lo stop imposto a causa della pandemia, riprendono da ottobre le rappresentazioni delle compagnie teatrali che negli anni hanno portato sul palcosecinco, in veste di attori, diverse centinaia di pazienti dei Centri di salute mentale della regione e permesso di produrre più di 20 spettacoli all’anno. Nei cartelloni 2022-2023, organizzati dalla fondazione regionale Ater con la gestione organizzativa del Centro Diego Fabbri di Forlì, il sipario si alzerà in particolare per 11 compagnie, coinvolte in 13 spettacoli differenti.

Il progetto è iniziato nel 2008 da un accordo tra diversi soggetti, tra cui tutti i dipartimenti di Salute Mentale delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna. Il suo “alto valore sanitario e culturale” è stato poi riconosciuto nel 2017 con la firma di un protocollo di intesa, rinnovato nel 2020 per altri quattro anni e firmato anche dagi assessorati a Cultura e Salute della Regione.

“Gli attori e le attrici riescono, grazie al lavoro dei tanti professionisti che li accompagnano, a trasformare la propria sofferenza in potenzialità e possibilità di fare cultura”, spiegano gli organizzatori della rassegna. Che sottolineano anche come “la peculiare esperienza teatrale che ne scaturisce si fa veicolo di una testimonianza capace di sfidare i pregiudizi legati alla malattia mentale”.

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